Quando si affrontano lavori di ristrutturazione di case, vecchie o moderne che siano, succede che si renda necessario spostare, tra gli altri, anche lo scarico del lavandino della cucina.
I motivi sono vari e afferiscono a scelte estetiche ma anche funzionali, legate in ogni caso al ripensamento dei volumi della casa e al loro ammodernamento, per un uso più sapiente (e bello) degli spazi. Ma, giunti a questo punto, la domanda sorge spontanea: esistono dei rischi direttamente legati a questo tipo di intervento? E, se sì, quali sono?
L’idea di dovere modificare gli impianti, con lavori di tipo strutturale, rende questo intervento ben diverso dal semplice (per quanto importante) ammodernamento degli spazi degli altri locali di casa. Non dimentichiamo poi che mettere mano agli scarichi significa avere a che fare con l’acqua, la stessa che potrebbe causare seri danni alle infrastrutture, specie se i lavori vengono fatti senza tenere in considerazione pendenza e distanza dalla colonna di scarico, oltre che da persone che non sono professioniste del mestiere.
Pertanto, a fronte di inevitabili rischi, spostare lo scarico del lavandino della cucina è possibile, a patto che si conoscano le procedure o che ci si affidi a ditte specializzate in grado di portare a termine il lavoro in maniera veloce e, soprattutto, sicura. In questo articolo vediamo come fare, e quali eventuali rischi si possono correre se ci si si affida al fai da te.
L’importanza della pendenza per il corretto deflusso delle acque reflue
La prima cosa da fare per spostare lo scarico del lavandino della cucina è assicurarsi che ci sia una corretta distanza tra il punto in cui si vuole porre la nuova cucina e la colonna di scarico. Il perché è presto detto: tra questi due punti deve esserci una pendenza minima di 1 cm per ogni metro di distanza. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire il corretto deflusso delle acque reflue: al contrario, il rischio di avere pendenze non adeguate è l’ostruzione periodica dello scarico che porta con sé non solo cattivi odori ma anche la necessità di disostruire i tubi o con prodotti disgorganti (il cui uso può tuttavia nuocere allo stato di conservazione dei tubi, oltre che alla salute di chi effettua l’operazione) o con servizi di manutenzione straordinaria da effettuare con urgenza.
Soluzioni alternative nel caso di mancata pendenza
Può tuttavia accadere che non sia possibile, per ragioni strutturali, assicurare la corretta distanza tra il punto in cui si vuole porre la nuova cucina e la colonna di scarico e, dunque, un’adeguata pendenza. In questi casi è tuttavia possibile applicare soluzioni alternative in grado di agevolare i lavori: la prima è quella di sopraelevare la zona di passaggio delle tubature della cucina, realizzando così un pavimento sopraelevato o una pedana rialzata. In questo modo è possibile sia garantire un’adeguata pendenza ai tubi sia nascondere nello spessore la parte di tubature che non si riesce a far entrare nella porzione di pavimento a disposizione. Di certo si tratta di una soluzione di emergenza, su cui è bene fare una riflessione soprattutto da un punto di vista estetico: non sempre, infatti, questa scelta si configura come la più armoniosa con le volumetrie della casa. Tuttavia, se ben studiata, una soluzione di questo tipo non avrà solo risvolti funzionali ma sarà anche in grado di caratterizzare gli spazi, dando loro un tocco di originalità.
Come abbiamo visto, dunque, i rischi che si corrono a spostare lo scarico del lavandino in cucina possono essere svariati, specie se non si è pratici del mestiere e, solo per risparmiare un poco, si decide di optare per il fai da te. Ma come abbiamo accennato all’inizio, si tratta di una scelta che può essere assai svantaggiosa: con il continuo utilizzo del lavello, infatti, il rischio di cattivi odori, ostruzioni o, nei casi peggiori, rotture, è molto alto. Evenienze, queste, che è bene non correre, specie quando si sta ristrutturando casa e i lavori da svolgere sono molteplici.
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